Esercizio fisico nei pazienti con malattia di Parkinson: effetti sulla reattività e sul comportamento motorio


Dopo l'assunzione di Levodopa, l'esercizio di resistenza ha mostrato un effetto benefico sulle prestazioni motorie nei pazienti con malattia di Parkinson in confronto allo stato di riposo. Ciò può derivare da un aumento della sintesi endogena di dopamina indotta dall'esercizio fisico. Di conseguenza, possono verificarsi effetti benefici sul movimento e sulla reattività.

Uno studio ha misurato la reattività e le prestazioni motorie dopo la somministrazione di 200 mg di Levodopa e 50 mg di Benserazide ( Madopar ).

La reattività e l'esecuzione di una serie di movimenti semplici e complessi sono migliorati significativamente dopo l'esercizio fisico rispetto ai miglioramenti visti dopo il riposo.

L'esercizio aerobico ha avuto un effetto benefico sulla reattività e sulle prestazioni motorie nei pazienti con malattia di Parkinson dopo la somministrazione di Levodopa, probabilmente dovuto ad un’aumentata sintesi e rilascio di dopamina e di altre catecolamine nella corteccia prefrontale, nel nucleo accumbens e nei gangli basali.

Piccoli cambiamenti nella modulazione delle catecolamine sulle cellule della corteccia prefrontale possono avere effetti profondi sulla capacità della corteccia prefrontale stessa di guidare il comportamento.

L'esercizio preventivo può anche migliorare la funzione del nucleo peduncolopontino, coinvolto nei processi connessi all'attenzione e al movimento. ( Xagena_2010 )

Müller T, Muhlack S, J Neurol Neurosurg Psychiatry 2010; 81: 747-753



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