Malattia di Parkinson: Atomoxetina nel trattamento della disfunzione esecutiva
La disfunzione esecutiva è un’importante conseguenza, spesso invalidante, del decadimento cognitivo nella malattia di Parkinson.
Poiché è noto il ruolo del sistema adrenergico nella disfunzione esecutiva, l’Atomoxetina ( Strattera ), un inibitore del riassorbimento della norepinefrina che trova indicazione nel trattamento per la disfunzione esecutiva correlata alla malattia di Parkinson.
Ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine a Baltimora negli Stati Uniti hanno compiuto uno studio pilota in aperto della durata di 8 settimane con 12 pazienti affetti da malattia di Parkinson e con disfunzione esecutiva invalidante.
L’Atomoxetina è stata impiegata con un dosaggio flessibile di 25-100 mg/die.
Il trattamento con Atomoxetina è risultato associato a un miglioramento della disfunzione esecutiva alla scala CGI ( Clinical Global Impression of Change ) ( percentuale di risposta positiva: 75%; p<0.05 ) e alle misure comportamentali della disfunzione esecutiva ( FrSBE, CAARS ).
Gli effetti avversi sono stati i seguenti: disturbo del sonno, disturbi gastrointestinali e ipomania.
Da questi dati è emerso che l’Atomoxetina è tollerata nei pazienti con malattia di Parkinson e può migliorare le manifestazioni cliniche della disfunzione esecutiva.
Marsh L et al, Mov Disord 2008; 24: 277-282
Link: MedicinaNews.it